Nel mese di febbraio 2019 ho partecipato all'esposizione internazionale “Arte a Palazzo”, evento organizzato dalla Galleria Farini di Bologna sita all'interno delle mura di Palazzo Fantuzzi.
Ad inaugurare la mostra Vittorio Sgarbi, che con fare serafico e contemplativo ha visitato l'esposizione.
Qui di seguito il testo critico redatto dallo staff della galleria riguardante l'opera che ho esposto.
OSCAR SALERNI
“La vita abita l'epidermide più superficiale e caduca, su cui muove i suoi tentacoli,
si nutre e inscena i suoi giochi di guerra e d'amore.”
Ernst Jünger
Così scriveva il filosofo tedesco ne Al muro del tempo. Una citazione che, per certi versi, mi ha fatto pensare all'opera Piovra - The octopus dell'artista emiliano Oscar Salemi e presentata a Bologna, nelle cinquecentesche sale di Palazzo Fantuzzi, in occasione della XXIII Collettiva Internazionale di Pittura, Scultura e Fotografia del progetto Arte a Palazzo - in mostra con i Grandi Maestri.
Un lavoro realizzato con colori acrilici, di cui si percepisce il vigore delle cromie e che rimanda, ampiamente, a una parte della produzione del Salemi, alle tante piovre o ai colorati volatili che dipinge, per questo motivo:
“Il punto di partenza che mi ha portato a realizzare questi quadri è stata l'osservazione del piumaggio degli uccelli.
Questo piumaggio viene interpretato come texture di elementi che fa da corona al capo del soggetto.
Poi il mio interesse si è spostato cercando tutti quegli elementi anatomici degli animali che possono diventare texture come nel caso del serpente e della piovra.”
Oscar Salemi porta con sé un bagaglio di disegnatore e graphic designer, illustratore e fumettista con una formazione accademica che lo ha portato a conoscere le tecniche magistralmente, sino al loro superamento in vece di una progressione illustrativa e semiotica atta a conquistare lo spazio, quasi si trattasse di un horror vacui colmato dalla presenza irrefrenabile delle piume o dei tentacoli delle piovre. La sperimentazione ha preso il sopravvento; la curiosità è avanzata verso un tipo di narrazione che, in un certo senso, ha lasciato la tradizione figurativa occidentale per rimandare, in qualche cenno, a quella iconografica della cultura orientale; come non rapportare l'opera in catalogo - ed altre della produzione del Salemi - ad un certo filone di grafica giapponese, legata alla simbologia arcaica dell'octopus?
Salemi spazia in una dimensione che affonda le proprie radici in allegorie e simbolismi lontani, le rievoca secondo un abbecedario contemporaneo, offrendone una sua originale traduzione, da cui lasciarsi… catturare.